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degenerazione maculare senile

Cos’è la Degenerazione Maculare Senile?

La vista è uno dei nostri cinque sensi, un dono prezioso che ci consente di percepire con meraviglia il mondo che ci circonda. Sfortunatamente, per alcune persone, la salute visiva è messa a repentaglio da una patologia invalidante, la degenerazione maculare senile, che rappresenta una sfida significativa non solo per la salute degli occhi ma anche per la vita. Questa condizione, che colpisce il 20% della popolazione mondiale in età avanzata, può portare a una graduale perdita della visione centrale, influenzando la qualità e la capacità di svolgere attività quotidiane.

1. Cos’è la degenerazione maculare?

La degenerazione maculare è una grave patologia oculare che colpisce la macula, una piccola parte della retina responsabile della visione centrale e dei dettagli fini, cruciale per attività come la lettura, la guida e il riconoscimento dei volti. Questa patologia è spesso legata all’età (DMLE) poiché si manifesta principalmente nei soggetti adulti ed è una delle principali cause di perdita della vista nelle persone over 60.

In alcuni casi, la degenerazione maculare può essere di entità lieve e non comportare un impatto significativo sulla visione, mentre in altre situazioni può manifestarsi in forma più grave, portando a una notevole perdita visiva in entrambi gli occhi.

2. Tipi di degenerazione maculare.

Si distinguono due tipi di degenerazione maculare senile:

  1. DMLE secca (atrofica) è la forma più comune e meno grave, che si verifica nel 90% dei casi. Caratterizzata da un assottigliamento e un deterioramento progressivo della macula, porta a una perdita graduale della vista centrale. Questo tipo di degenerazione maculare è spesso caratterizzata dalla presenza delle cosiddette “drusen”, accumuli di materiale proteico-lipidico di colore giallastro, che si formano sotto la retina.

    Alcune volte, però, potrebbe succedere che la patologia si evolva nella forma più grave, trasformandosi in degenerazione maculare umida.

  1. DMLE umida (neovascolare o essudativa) è la forma meno comune ma più grave. Si verifica solo nel 10% dei casi ed è caratterizzata dalla crescita anomala di nuovi vasi sanguigni sotto la retina, in corrispondenza della macula, che possono sanguinare o rilasciare fluido, danneggiando la macula e portando a una perdita della vista più rapida e importante.

3. Fattori di rischio.

Esistono due tipologie:

  1. Fattori di rischio non correggibili il primo in assoluto è l’età, fattore ovviamente inevitabile e non modificabile; la patologia si presenta solitamente dopo i 60 anni, colpendo in maggior numero le donne rispetto agli uomini, così come la popolazione bianca rispetto ad altre etnie.
    A rientrare in questa tipologia di fattori è anche la genetica: avere familiari diretti affetti dalla patologia aumenta la probabilità di svilupparla.

  2. Fattori di rischio correggibili tra questi il più considerevole è il fumo: gli anni di fumo e il numero di sigarette fumate possono portare non solo a sviluppare la degenerazione maculare 5-10 anni prima rispetto ai non fumatori, ma aumentano il rischio che si tratti di DMLE umida.

Altri fattori riguardano una vita sedentaria, eccessivo consumo di bevande alcoliche, disordini cardiovascolari, obesità, ipertensione arteriosa, dieta povera di vitamine e acidi grassi, iperlipidemia (elevati livelli di grassi nel sangue), eccessiva esposizione non protetta degli occhi alla luce solare.

4. Sintomi.

I sintomi della degenerazione maculare possono variare da persona a persona, da un occhio all’altro e dipendono dalla forma e dalla gravità della malattia; in caso sia coinvolto un solo occhio, potrebbero non essere immediatamente riconoscibili poiché l’occhio sano andrebbe a compensare le difficoltà visive. Non influendo sull’intera retina, è per giunta raro che questa patologia porti alla completa cecità, ma è in grado di provocare disturbi non indifferenti.

  • Nella degenerazione maculare secca, uno dei sintomi principali è l’alterazione della visione centrale che può manifestarsi come un’area sfocata o con la comparsa di una piccola zona di cecità nel campo visivo. Con il progredire della malattia, questa zona cieca tenderà a ingrandirsi, deteriorando ulteriormente la capacità visiva, rendendo compiti quotidiani (leggere, scrivere, guidare, ecc.) sempre più difficoltosi.

  • Nella degenerazione maculare umida i sintomi tendono a svilupparsi e aggravarsi in maniera veloce e brusca, portando all’improvvisa perdita della visione centrale. Le persone affette da questa condizione spesso sperimentano una visione alterata, caratterizzata da immagini distorte, sfocate o irregolari.

In linea generale, indipendentemente dal tipo di degenerazione maculare di cui si soffre, i sintomi più frequenti comprendono:

  • fotofobia (eccessiva sensibilità alla luce);
  • riduzione della nitidezza visiva;
  • metamorfopsia (distorsione delle immagini);
  • incapacità nel distinguere i volti;
  • crescente bisogno di luce intensa nella visione da vicino;
  • alterazione della percezione dei colori;
  • problemi nell’adattarsi dal buio alla luce.

5. Diagnosi.

Numerosi soggetti non si rendono conto di soffrire di degenerazione maculare fin quando non sperimentano gravi difficoltà visive, o fino a che la patologia non viene rilevata durante un controllo oculistico. Poiché esistono terapie in grado di rallentare o attenuare la severità della malattia, diagnosticarla velocemente diventa fondamentale.

Per la diagnosi della degenerazione maculare, è necessario sottoporsi ad una visita specialistica oculistica con esame del fondo dell’occhio. Nel caso in cui l’oculista sospetti la patologia, vengono solitamente effettuati due esami specifici per confermare o smentire la diagnosi:

  1. OCT (tomografia a coerenza ottica): si tratta di una tecnica di scansione che fornisce immagini dettagliate della macula, permettendo di evidenziare eventuali cambiamenti irregolari nella retina.

  2. Fluorangiografia: utile soprattutto quando si sospetta la presenza di una degenerazione maculare umida; si tratta di un esame che utilizza un particolare colorante iniettato endovena, grazie al quale è possibile visualizzare i vasi sanguigni della retina in modo che le aree anomale vengano evidenziate.

  • Un test fai-da-te per verificare la presenza di possibile degenerazione maculare, è la griglia di Amsler. Si tratta di uno schema costituito da linee orizzontali e verticali che si incontrano tra loro, formando appunto una griglia, al centro della quale è presente un puntino nero. Per effettuare il test basta coprirsi un occhio e fissare il punto nero con l’occhio libero, mantenendo la griglia a una distanza di 25-30 centimetri dal viso. Se le linee che circondano il punto appaiono distorte, curvate o assenti, potrebbe essere presente la patologia; sarà bene quindi consultare al più presto uno specialista.

6. Trattamenti.

Parlando della DLME secca, non esistono cure definitive. È però possibile frenare la progressione della malattia concentrandosi su trattamenti preventivi:

  • limitare l’esposizione non protetta ai raggi UV;
  • seguire una dieta sana, ricca di antiossidanti, zinco e vitamine A, C, E;
  • assumere integratori alimentari in grado di rallentare la degenerazione verso stadi avanzati.

 

Anche per quanto riguarda la DLME umida non esistono cure risolutive, ma trattamenti innovativi sono in grado di prevenire o rallentare considerevolmente l’avanzamento della patologia.
Uno dei trattamenti più utilizzati è rappresentato dall’iniezione di farmaci anti-VEGF all’interno del bulbo oculare, il cui scopo è quello di evitare la crescita di ulteriori vasi sanguigni sotto la retina, bloccare perdite di fluidi e rallentare il calo visivo.

7. Prevenzione.

Prevenire la degenerazione maculare risulta possibile agendo sui fattori di rischio modificabili, seguendo semplici abitudini che arrecheranno benefici a lungo termine:

  • eliminare il fumo;
  • seguire una dieta ricca di frutta, verdura e omega-3, ma povera di grassi;
  • assumere integratori alimentare contenenti vitamine, oligominerali e carotenoidi;
  • indossare sempre occhiali da sole per proteggere gli occhi dai raggi UV;
  • praticare attività fisica regolare;
  • effettuare controlli oculistici periodici;
  • tenere sotto controllo l’ipertensione arteriosa ed eventuali malattie cardiovascolari.

In conclusione è importante ricordare che, sebbene la degenerazione maculare senile rappresenti una sfida per chi ne soffre, esistono approcci e trattamenti disponibili per preservare la vista e migliorare la qualità delle proprie abitudini: dai cambiamenti nello stile di vita alle terapie mediche, l’aiuto è a portata di mano!

Dottor Roberto Miglietta

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